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Insieme per una forte azione di contrasto alla povertà educativa

Insieme per una forte azione di contrasto alla povertà educativa. Il Centro Sociale “Jardim Margarida” e il programma SAD “Maria Menina”


Andrezinho è un bambino estroverso e sorridente, ma soccombe di fronte alle sfide della vita di strada. “Ho cominciato a fare uso di droghe quando ero piccolo. E se non ne avevo, mi arrabbiavo, ero turbato e depresso. Da quando ho cominciato a frequentare il Centro a Jardim Margarida, piano piano ho ritrovato me stesso, la capacità di stabilire rapporti positivi con gli altri. Una prospettiva di vita. Oggi ho 17 anni. Quello che voglio fare è andare all’Università, dedicarmi alla musica. Penso che il Centro aiuti davvero a combattere il consumo di droghe e salvare tante vite.”



Il Centro Sociale “Jardim Margarida”, gestito dalla Sociedade Movimento dos Focolari (SMF) in collaborazione con AFN onlus, si trova nel quartiere omonimo nella regione metropolitana di San Paolo (Brasile). Un’area deprivata che si estende ai fianchi di un’autostrada, la Rodovia Bunjiro Nakao che collega Vargem Grande Paulista a Ibiúna, dove il consumo di droghe tra gli adolescenti, l’abbandono scolastico e le gravidanze precoci sono aumentati drammaticamente negli ultimi anni, come conseguenza di povertà familiare, disoccupazione, mancanza di luoghi ricreativi sicuri e attività alternative alla scuola.


«Ho cominciato a fare uso di droghe quando avevo 15 anni – racconta António. – Andavo sempre in giro ed ero solito bere con altri ragazzini. Il Centro Sociale “Jardim Margarida” mi ha aiutato nello sviluppo personale e nel rapporto con gli altri. Le attività integravano le lezioni scolastiche, poi mi è stata offerta l’occasione di lavorare in un’azienda e ho avuto l’opportunità di tornare al Centro come educatore professionista. Oggi ho modo di restituire alle persone che hanno lavorato al progetto ciò che hanno fatto per me. Una delle esperienze più belle è quando i bambini mi guardano e mi dicono che sono il migliore. Non per la capacità di insegnare o di fare giochi, ma per il fatto di capirli, di parlargli e riuscire a prendermi cura di loro. Fargli sentire che non sono soli».



In Brasile circa 3 milioni di ragazzini tra i quattro e i diciassette anni crescono privati di diritti fondamentali, quali il diritto alla protezione, all’accesso ai servizi di assistenza sociale e sanitaria, all’istruzione. Vivono di espedienti, col rischio di essere sfruttati, abusati, vittime della tossicodipendenza e diventare essi stessi violenti. Il centro sociale della SMF si è specializzato per ragazzi dai 6 ai 15 anni e dai 15 ai 17 anni.


Le sue attività pedagogiche, culturali e sportive sono riconosciute dallo stato come parte integrante delle politiche giovanili di protezione sociale poiché valido strumento per combattere la povertà educativa. Esse sviluppano consapevolezza e responsabilità nei ragazzi attraverso una formazione nutrita di valori che li aiutano non solo a proteggersi dai pericoli, ma a ricostruire la propria storia personale, famigliare e comunitaria, prevenendo comportamenti devianti. Pertanto il lavoro che si realizza offre un importante contributo al raggiungimento di obiettivi dell’ Agenda 2030 come quello dell’istruzione di qualità (Goal 4) e della riduzione delle disuguaglianze (Goal 10).


Le prime attività rivolte a bambini, ragazzi e famiglie in situazioni di vulnerabilità realizzate dalla SMF risalgono alla metà degli anni ’70. Grazie al programma di sostegno a distanza “Maria Menina” di AFN, avviatosi negli anni ’90, ben 30 anni fa, esse hanno potuto rafforzarsi e strutturarsi ulteriormente. Attualmente il Centro accoglie una media annua di 200 bambini e ragazzi di cui circa un terzo sono beneficiari del programma SAD, affiancati da un team del progetto composto da professionisti specializzati in diversi ambiti di competenza oltre che da un buon numero di giovani volontari: «Cerchiamo di stabilire uno stretto dialogo con le famiglie, spesso punto chiave di tanti problemi. Insieme alla gente del posto interveniamo nelle svariate situazioni di vulnerabilità, con l’obiettivo di promuovere i diritti delle future generazioni e contribuire alla realizzazione di un mondo migliore. Più unito».


Giovanna Pieroni


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